Misoginia a fumetti
Questa pagina nasce per riflettere sul fenomeno culturale del fumetto di lingua italiana, con particolare riferimento alla Casa editrice Bonelli, che ha avuto il merito - da una parte - di aver rappresentato uno dei pochi laboratori di letteratura popolare della seconda metà del '900, ma anche - dall'altra - il pesante demerito di aver esibito un'acritica adesione agli stereotipi misogini della letteratura occidentale più retrograda e oscurata. Partendo dall'osservazione di un parziale cambio di tendenza registrato negli anni più recenti, QueenDido.org è intervenuta con proposte attive e concrete rivolte a temperare la matrice misogina di Casa Bonelli.
la Collezione Barbieri di QueenDido.org
la Collezione Bonelli di QueenDido.org
la Collezione Eura di QueenDido.org
Tex Willer e la guerra dei due inferni
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di Salvatore Conte (2010)
dal personaggio creato da Gianluigi Bonelli
e dalla collana edita da Sergio Bonelli Editore
(la realizzazione grafica di Mitla, la diablera azteca, è di Guglielmo Letteri)
Soggetto particolareggiato, fruibile come racconto, proposto per iniziativa di QueenDido.org alla Casa Editrice di Tex Willer, nello spirito di mitigare le spinte misogine della serie ed in particolare di rilanciare uno dei personaggi femminili di maggiore intensità e spessore ideologico di tutta la collana:
MITLA, la diablera azteca.
la risposta di
Sergio Bonelli Editore
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precedenti nobili
(Agrippina Augusta)
atque ipsa praesumendo
remedia munierat corpus.
TACITUS
(An. 14.3)
altri precedenti "nobili"
Il cobra dondolava la testa, arrotolato intorno al braccio della padrona.
"Non c'è pericolo che vi morda?".
Swanee annuì.
"Succede raramente: solo quando è nervoso. Ma non rappresenta un pericolo, per me. Mio padre era incantatore di serpenti, e ha cominciato a farmi assorbire veleno quando ero ancora bambina. Stavo malissimo, le prime volte, ma ora, se Siva mi morde, mi provoca appena una leggera emicrania".
Gérard de Villiers
SAS: Les parias de Ceylan (1971)
Il soggetto di Salvatore Conte è stato "recepito" (per l'ennesima volta "imitato")
da Mauro Boselli ne "La cavalcata del morto" (2012)
a proposito di misoginia a fumetti:
Sette anni dopo, le nostre istanze sono state recepite alla lettera:
ECUBA (pag. 37): Voi mi avete abbandonata! Siete fuggiti, lasciandomi indietro come un rifiuto di cui non avevate più bisogno, dopo che io avevo salvato la vita a voi tutti!
ECUBA (pag. 45): Voi mi avete lasciata indietro... abbandonata!
: Veni, Vidi, Vici :
si può scrivere di nuovo dopo due millenni
e per una ragione migliore
S.C.
Tex Willer
e la
Tough
Women
Society
di Salvatore Conte (2011)
La Metamorfosi
Sì, non ci crederete, ma le immagini qui sopra non sono state commissionate da QueenDido.org e non provengono dal Ciclo della Porta di Dite.
Le immagini qui sopra sono tratte dall'albo n. 257 di Nathan Never (Ottobre 2012), Sergio Bonelli Editore.
May Frayn viene trafitta in pieno petto con un pugnale sacrificale maya.
May Frayn sopravvive.
A cosa si deve tanta metamorfosi?
Ma come...?
Prima (nei decenni precedenti) bastava un colpo di striscio per spacciare l'Eroina di turno... o non è forse vero?
A cosa si deve, allora, tanta metamorfosi?
Ai posteri la facile sentenza!
MAY FRAYN (pag. 98): Ma ora, in questo momento
tra il sonno e la veglia, nel quale siamo più coscienti di noi stessi, io
ricordo la domanda che Lilith mi ha fatto prima di colpirmi…
Chi sono io? Una ladra, un’agente speciale, un’esploratrice, un simbolo
sessuale, una madre?
La risposta, ora, mi appare molto semplice.
…sono solo una donna.
Sono solo me stessa.
(Storia di una metamorfosi, di un plagio e di una guerra vinta)
C’era una volta…
il Terror d’Oltretomba...
(prima del monopolio misogino-materialista)
L’ultimo
vero esempio di fumetto popolare edito in Italia risale agli anni ’70/’80 del secolo
scorso.
Era l’epoca, ormai lontana, di Terror e Oltretomba, veri e propri capolavori di
cultura indipendente (cioè non teleguidata dal sistema plutocratico
internazionale).
Quando però - superata la metà degli anni ’80 - il mercato dei fumetti (e
dell’editoria tradizionale) subì una contrazione strutturale, dovuta
all’affermarsi di mercati concorrenti, il sistema bancario revocò l’appoggio
finanziario agli editori di quella scuola del fumetto, i quali trattavano
infatti temi socialmente scomodi e indigesti.
Appare evidente che il sistema bancario italiano preferì mantenere
artificialmente in vita l’editore Bonelli (a quell’epoca uno dei tanti),
facendone l'alfiere - il rappresentante "istituzionale" - di una subcultura
modernista, misogino-materialista.
Così divenuto monopolista, l'editore ha potuto sopravvivere per diversi anni, allargando al contempo la propria produzione, anche se il declino si è rivelato - sul medio-lungo periodo - tanto inesorabile quanto inarrestabile.
Lo dice anche il prezzo di mercato - per usare un argomento materialista - degli albi a fumetti: quelli editi da Barbieri hanno in media un valore dieci volte superiore a quelli editi da Bonelli (negli stessi anni).
Consultare eBay per credere.
Oltre a tette, culi, raccapriccio, orrore, copulazione e
sangue, i fumetti sudici della parrocchia Ediperiodici (Rapace) ci dispensano
spesso e volentieri anche numerose e pregevoli badilate di cultura, sotto la
forma malsana e surrettizia di artificiosi, arbitrari e raccapriccianti ibridi
in soluzione instabile tra mitologia, leggenda, esoterismo e letteratura
classica, grazie al background, alla lungimiranza, alla sensibilità e al talento
del patron (ex socio di Barbieri) Giorgio Cavedon, insolito e stravagante
prototipo dell'intellettuale eclettico e ambivalente, socratico e musiliano, che
ha sempre ripartito equamente ed egregiamente le sue energie, la sua dedizione e
i suoi piaceri tra il night, l'autogrill e la discarica, tra citazioni colte e
forbite ai mortali improperi urlati fuori dal finestrino dell'auto, tra
esibizioni estemporanee davanti a platee di accoliti disomogenei e disorientati
ad interminabili dibattiti e tavole rotonde sull'evanescenza delle pompe in
strada e autostrada, anche quelle di benzina.
Quindi seguite i suoi preziosi ed utili insegnamenti, e oltre ai soliti 4 salti
tra balera, l'osteria e la tangenziale, pensate anche a coltivare e ad
arricchire un po' lo spirito, boia d'un mondo ladro!!!!
OGGI SI AGGIRANO BEFFARDAMENTE A VOLTO SCOPERTO E AGISCONO STRAFOTTENTI ALLA LUCE DEL SOLE SENZA CAMUFFARSI - COMPLETAMENTE INDISTURBATI E IMPUNITI - NELLE STANZE DEI BOTTONI AI VERTICI DELLE MULTINAZIONALI, NEI CONSIGLI DI AMMINISTRAZIONE DELLE BANCHE, NEI GABINETTI DEGLI ESECUTIVI E DEI GOVERNI, SUGLI SCRANNI DEL PARLAMENTO E NELLE POLTRONCINE DEI TALK-SHOW TELEVISIVI, MA UN TEMPO PER I LADRI, I FURFANTI, GLI IMBROGLIONI, I FARABUTTI E GLI IMPOSTORI LA VITA ERA UN PO' PIU' DURA, E DOVEVANO AVERE PERLOMENO LA DECENZA DI MASCHERARSI OD OCCULTARE I PROPRI CONNOTATI PER POTER COMPIERE LE LORO MALEFATTE E PORCHERIE.
Cimiteria
Fra le numerose serie erotico-nere in voga negli anni '70, la migliore è a nostro giudizio Cimiteria.
Questa serie va "fino in fondo": nel cavalcare i suoi tempi, sfrutta il momento ma non la moda.
L'autore dei testi è rimasto purtroppo anonimo.
Tutte le copertine di Cimiteria sono raccolte in questo splendido sito per collezionisti. Ne mancano soltanto due, che aggiungiamo qui a beneficio della completezza e dei nostri lettori (Supplemento al n. 119 e Supplemento ad altra Serie), senza dimenticare la figlia:
SE LA SAGGEZZA POPOLARE DEL PROVERBIALE ADAGIO "LE COLPE DEI PADRI RICADONO SUI FIGLI" SI RIFERISCE COME E' MOLTO PROBABILE SIA AI DISCENDENTI MASCHI CHE ALLE FEMMINE, ALLORA MISTERIA FIGLIA OSCENA E DEGENERE DI CIMITERIA NON HA ASSOLUTAMENTE SCAMPO ED E' CONDANNATA A RISARCIRE E AD ESPIARE IL CONTRAPPASSO ANCHE PER QUEL CHE RIGUARDA LE RESPONSABILITA' DELLA INFAME MADRE, E NON IMPORTA PIU' NEANCHE ANDARE DAL NOTAIO, IL TEMPO UTILE E' ABBONDANTEMENTE SCADUTO DA ALMENO UN PAIO DI SECOLI E NON C'E' PIU' RINUNCIA ALL'EREDITA' CHE VALGA O CONTI.
Nuvole senza misoginia:
DIANE 999
Arkana Fides
[ testo © 2007, scritto da Salvatore Conte - www.QueenDido.org,
su un progetto grafico di Maurizio Di Bona - www.theHand.it ]
Sulla Porta di Dite
ANTIQUARIA